giovedì 20 agosto 2015

Morfologie femminili, le 7 tipologie più diffuse – Parte Quarta



L’auto-test per identificarti in uno dei sette “morfotipi”.
Quarta parte e ultime due morfologie: Adiposità localizzata e Sovrappeso.
Se non hai ancora effettuato l’auto-test ecco qui il link della prima parte dell’articolo!

Tipologie e strategie:

TIPO 6 – Adiposità Localizzata: “ l’accumulo di ciccia è così evidente alle cosce ed ai fianchi da formare dei rilievi che deformano il profilo dell’intera silhouette che, per il resto, non si è particolarmente modificato. Tale costituzione è senza dubbio ereditaria e legata a cause concomitanti come quelle di tipo endocrino, ambientale e posturale, ma il peggioramento è dovuto soprattutto al sovrappeso trascurato nel tempo, che dalla costituzione tipica delle donne mediterranee ha portato alla formazione di una silhouette a violino, con un eccessivo accumulo di adipe sui fianchi, addome, glutei e cosce.
L’intervento risolutivo per l’adiposità localizzata è la liposuzione chirurgica, altrimenti è bene rivolgersi ad un medico per le terapie più idonee, principalmente: dieta mirata, movimento e trattamenti locali anche tramite mesoterapia. Per ristabilire l’equilibrio delle forme è bene eseguire specifici esercizi per irrubustire soprattutto le masse muscolari delle braccia, del torace e della schiena”.

TIPO 7 – Sovrappeso: “i chili in più sono distribuiti su tutto il corpo. La figura allo specchio ti sembra globalmente più paffuta. Il problema non è la cellulite, ma il sovrappeso.
Se l’accumulo di grasso in eccesso deforma l’intera silhouette è bene rivolgersi ad un bravo dietologo per una cura alimentare su misura; lo sport va però abbinato alla dieta. Per sciogliere i grassi e mantenersi in forma vanno scelte attività di tipo “aerobico”, comprende gli sport che alzano la frequenza cardiaca e respiratoria per un periodo di tempo prolungato”.


Con questa quarta parte concludiamo l’analisi dei morfotipi. Ricordo che questi post sono la sintesi di un articolo trovato in rete qualche anno fa, a cui hanno lavorato anche docenti delle Università di Siena e Tor Vergata di Roma ed esperti medici estetici (cito qui i nomi riportati: Carlo Alberto Bartoletti, Pier Antonio Bacci e Marco Gasparotti – l’autrice dovrebbe essere Agnese Ferrara.). Proprio perché si tratta di esperti del settore è normale che parlino di cure mediche e chirurgiche. Per questo motivo ho deciso di scrivere una quinta e ultima parte del post, in cui riportare conclusioni e commenti, ma siccome non si può vivere di sola teoria il prossimo articolo sarà dedicato ai trattamenti: parleremo di Dry Brush!

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